Le donne che lavorano e hanno figli si trovano oggi ad affrontare una serie di problemi e difficoltà nel conciliare vita professionale e vita familiare. Il mercato del lavoro chiede sempre più impegno, flessibilità e disponibilità, mentre la cura dei figli necessita di attenzioni continue e presenza costante.
- Assolvere entrambi gli impegni in modo soddisfacente risulta davvero complesso per molte mamme lavoratrici.
- Devono gestire gli orari inflessibili delle aziende e le esigenze degli istituti scolastici, dovendo spesso fare i salti mortali per andare a prendere i figli.
- Devono rinunciare ad opportunità di carriera perché gli orari previsti non sono compatibili con le famiglie.
- Oppure devono delegare parte dei compiti genitoriali a tate, babysitter o nonni, finendo col patire sensi di colpa.
La società e il mercato del lavoro non sono ancora pienamente inclusivi nei confronti delle esigenze delle donne. Gli asili nido e le scuole materne hanno posti limitati, le tate qualificate scarseggiano, gli orari flessibili e lo Smart working non sono adottati in molti contesti lavorativi.
Tutto ciò rende estremamente complesso il conciliare maternità e carriera, generando stress, problematiche relazionali ed economiche.
Le donne che scelgono di avere figli rappresentano una risorsa preziosa per il paese, dal momento che contribuiscono ad assicurare il futuro e il benessere della società grazie alla natalità. Eppure, sono ancora discriminate nel mondo del lavoro, penalizzate da misure e politiche inadeguate, e costrette a rinunce personali per il bene dei figli.
Una delle soluzioni possibili per il sostegno materno consiste nella creazione di politiche ad hoc, come il congedo parentale retribuito, gli asili nido gratuiti e i part time equi.
Ulteriori passi avanti sono necessari affinché le donne possano esercitare la propria libertà di scelta senza condizionamenti e conciliare appieno famiglia e carriera, contribuendo in tal modo a una società più equa, prospera e orientata al futuro. Solo così sarà possibile valorizzare pienamente il potentissimo contributo delle madri lavoratrici.
- Quali sono le politiche ad hoc che potrebbero essere implementate?
- Cosa si può fare per sensibilizzare la società sui problemi delle madri lavoratrici?
- Come possiamo incoraggiare le aziende a diventare più inclusive nei confronti delle donne?
Misure concrete per un futuro equo
Il congedo parentale retribuito, gli asili nido gratuiti e universali, i part time incentivati sono politiche fondamentali per sostenere le madri lavoratrici.
La società va educata alla corresponsabilità genitoriale e alla parità di genere fin dalla scuola. Occorre promuovere campagne di sensibilizzazione sul valore sociale ed economico del lavoro femminile, combattendo stereotipi ancora radicati. Le madri devono sentirsi meno sole e marginalizzate, con particolare attenzione alle esigenze delle single.
Le aziende devono adottare misure concrete come la certificazione della parità di genere, gli uffici di conciliazione famiglia-lavoro, i programmi di empowerment femminile. Vanno incoraggiati stili manageriali inclusivi, che valorizzino e sostengano le professionalità femminili. I sistemi di welfare aziendale possono offrire aiuti concreti, dalle baby sitter aziendali ai permessi genitoriali retribuiti.
Con nuove leggi e buone prassi, le donne potranno finalmente esercitare il diritto Costituzionale alla maternità senza rinunce. Le madri lavoratrici, colonna portante di una società che cammina verso il progresso, dovranno essere riconosciute e supportate in ogni ambito. Solo così potrà realizzarsi piena giustizia sociale.
La strada da percorrere è ancora lunga, ma con politiche illuminate e cambiamento culturale profondo, il domani sarà più equo e brillante. Le mamme che lavorano meritano di farne parte.